Aumento in arrivo per le pensioni di invalidità

Aumento in arrivo per le pensioni di invalidità

Scatta l'aumento per le pensioni di invalidità civile. L’Inps, con la circolare n. 107 del 23 luglio 2020, sblocca l'incremento al milione che spetta agli invalidi civili dai 18 anni di età. Presentando domanda entro il 9 ottobre 2020, saranno riconosciuti gli arretrati con decorrenza dal 1° agosto 2020. Ecco le novità ed i requisiti previsti.

L’INPS ha finalmente emanato la circolare n. 107 del 23 settembre 2020 riguardante l’aumento delle pensioni di invalidità, in base a quanto disposto dalla Sentenza della Corte Costituzionale 152/2020 e dal decreto legge “agosto” (come annunciato da 50&PiùEnasco con notizia del 2 luglio 2020) che prevede un aumento da 286,81 euro a 651,51 euro per 13 mensilità per i titolari di pensione di inabilità (invalidi civili totali, ciechi civili assoluti e sordi) o di pensione di inabilità ordinaria.

Una delle novità principali riguarda il diritto alla maggiorazione (ex incremento al milione) che spetta ai titolari di pensione di invalidità a partire dai 18 anni di età, e non più dai 60 anni come precedentemente previsto.

Chi deve presentare la domanda?

A decorrere dal 20 luglio 2020, gli invalidi civili (invalidi civili totali, ciechi civili assoluti e sordi), in possesso dei requisiti di reddito previsti ed al compimento dei 18 anni di età riceveranno in automatico l’aumento dell’assegno, riconosciuto per 13 mensilità.
I titolari di pensione di inabilità di tipo previdenziale, ai sensi della legge 222/1984, che hanno quindi versato contributi INPS, dovranno invece presentare apposita domanda.

Il Patronato 50&PiùEnasco è a disposizione per inoltrare la domanda all’Inps.

Il beneficio viene attribuito dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda. È bene precisare che a chi presenta la domanda entro il 9 ottobre 2020, saranno riconosciuti gli arretrati con decorrenza dal 1° agosto 2020.

Limiti di reddito

Nella circolare viene specificato che per avere diritto al beneficio sono necessari i seguenti requisiti di reddito, riferiti al 2020:

  • il beneficiario non coniugato deve possedere redditi propri non superiori a 8.469,63 euro;
  • il beneficiario coniugato deve possedere:
    redditi propri di importo non superiore a 8.469,63 euro;
    redditi cumulati con quello del coniuge di importo annuo non superiore a 14.447,42 euro.

Se entrambi i coniugi hanno diritto all’incremento, questo concorre al calcolo reddituale.
Pertanto, nel caso in cui l’attribuzione del beneficio a uno dei due comporti il raggiungimento del limite di reddito cumulato, nulla è dovuto all’altro coniuge. Se invece il limite non viene raggiunto, l’importo dell’aumento da corrispondere a un coniuge deve tener conto del reddito cumulato comprensivo dell’aumento già riconosciuto all’altro.

Tipologia di redditi che non concorrono al calcolo

Ai fini della valutazione del requisito di reddito previsto per l’”aumento al milione” della pensione di invalidità, concorrono i redditi di qualsiasi natura, assoggettati ad Irpef, tassazione corrente o separata, redditi tassati alla fonte e redditi esenti.

Restano fuori dal calcolo del limite di reddito:

  • il reddito della casa di abitazione;
  • le pensioni di guerra;
  • l’indennità di accompagnamento;
  • l’importo aggiuntivo di 300.000 lire (154,94 euro) previsto dal comma 7 dell’articolo 70 della legge 23 dicembre 2000, n. 388;
  • i trattamenti di famiglia;
  • l’indennizzo previsto dalla legge 25 febbraio 1992, n. 210, in favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazioni di emoderivati.

Per informazioni sui requisiti e per inoltrare domanda all’Inps il Patronato 50&PiùEnasco è a disposizione con sedi in tutta Italia.

Potrebbe interessarti anche

  • Lavoratori fragili 2021: proroga al 30 giugno delle tutele Covid

    La tutela prevista per i lavoratori con disabilità grave consiste nell’equiparazione dell’assenza dal lavoro per i dipendenti pubblici e privati al ricovero ospedaliero. In sostanza quando i lavoratori non si recano al lavoro possono chiedere che l’assenza venga considerata come ricovero ospedaliero e accedere di conseguenza alla retribuzione che spetta in questi casi.

    31 Marzo 2021
  • Pensione casalinghe Inps, come funziona?

    Tutti i requisiti per iscriversi al Fondo di previdenza casalinghe, la domanda, i contributi minimi da versare per il 2018 e la deducibilità fiscale. La pensione casalinghe dell’INPS è stata istituita nel 1997 per salvaguardare coloro che si dedicano alla cura della casa e della famiglia a tempo pieno, senza essere pagate o retribuite in alcun modo.

    17 Maggio 2018
Hai bisogno di consulenza e assistenza previdenziale?