- 7 Novembre 2019
- Posted by: 50PiuEnasco
- Categoria: Rubrica Previdenza, Rubrica Previdenza
Dall’Ape sociale a Opzione donna, da Quota 100 ad un nuovo pensionamento anticipato allo studio. Intanto, le prime due misure saranno prorogate di un anno, mentre Quota 100 è destinata a concludere il suo corso sperimentale fino al 2021.
Per la legge di bilancio 2020 sembrano consolidarsi i primi tasselli ossia la proroga dell’Ape sociale, di Opzione donna pensione in Quota 100.
La prima misura “l’Ape sociale” è uno dei modelli di riferimento a cui il Governo guarda con sempre maggiore interesse per strutturare un canale di pensionamento anticipato che sostituisca, in qualche modo, quota 100 al termine del periodo di sperimentazione (dicembre 2021).
A breve, verranno approfonditi altri temi di rilievo come:
- l’indicizzazione dell’età pensionabile alla speranza di vita;
- la pensione contributiva di garanzia;
- la modifica della perequazione;
- il rilancio della previdenza complementare.
Ape sociale
Così come previsto nel disegno di legge di Bilancio, si prevede una proroga di un anno della sperimentazione dell’Ape sociale fino al 31 dicembre 2020. Conseguentemente, si legge, l’autorizzazione di spesa (comma 186 dell’articolo 1 della l. n. 232/2016) è incrementata di 108 milioni di euro per l’anno 2020, 218,7 milioni di euro per l’anno 2021, 184,6 milioni di euro per l’anno 2022, 124,4 milioni di euro per l’anno 2023, 57,1 milioni di euro per l’anno 2024 e 2,2 milioni di euro per l’anno 2025.
Destinatari e meccanismi di funzionamento della prestazione rimangono immutati con un’indennità a carico dello Stato erogata dall’Inps a chi maturi il requisito di età (63 anni) tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2020 e rientri in una delle categorie previste dalla normativa: vale a dire i disoccupati che da almeno 3 mesi abbiano esaurito la prestazione per disoccupazione; i lavoratori che assistono da almeno 6 mesi il coniuge o un parente di primo grado con disabilità grave; i lavoratori affetti da riduzione della capacità lavorativa almeno pari al 74 per cento; i lavoratori che da almeno 6 degli ultimi 7 anni di lavoro svolgono in maniera continuativa le professioni difficoltose e rischiose elencate dalla normativa (sono 15).
Agli appartenenti alle prime tre categorie è richiesta un’anzianità contributiva minima di 30 anni, che sale a 36 per la quarta. Per le donne con figli è previsto uno “sconto contributivo” per l’accesso al beneficio, nella misura di 12 mesi per ciascun figlio, per un massimo di 24 mesi (Ape sociale donna).
Va sottolineato, così come dichiarato da più di un esponente del Governo, che per il dopo quota 100 l’Ape sociale costituisce uno dei modelli cui si guarda per creare un canale stabile di flessibilità in uscita che si affianchi su base volontaria al pensionamento di vecchiaia e al pensionamento anticipato
Opzione donna
Si prevede poi la proroga di un anno di opzione donna. A oggi i requisiti vanno maturati entro il 31 dicembre 2018, ma il disegno di legge di Bilancio 2020 porta il termine al 31 dicembre 2019. Va ricordato come i requisiti sono rappresentati dall’avere un’anzianità contributiva pari ad almeno 35 anni e hanno raggiunto almeno 58 anni di età anagrafica se dipendenti, elevati ad almeno 59 anni se autonome.
Si applica poi la finestra mobile pari a 12 mesi dalla data di maturazione dei previsti requisiti per le lavoratrici dipendenti, e 18 mesi per le lavoratrici autonome. In caso di opzione donna va ricordato come la pensione è calcolata con il metodo contributivo.
Quota 100
Per quel che riguarda quota 100 non si prevedono novità sostanziali nella struttura (62 anni di età e 38 di contributi) né nella prosecuzione della sperimentazione fino al termine del triennio, cioè al 2021.
In considerazione però del numero ridotto di richieste, rispetto a quello preventivato, si prevede una riduzione delle risorse accantonate per finanziare i prepensionamenti quota 100, riduzione di 300 milioni nel 2020 e di 900 milioni nel 2021.
Su quota 100 va riportato anche l’approfondimento appena pubblicato dall’Osservatorio Conti pubblici della Università Cattolica. Si sottolinea in primo luogo come gli ultimi dati diffusi dall’Inps riportano poco meno di 185mila domande pervenute al 30 settembre per il canale “quota 100”, un numero lontano dalle stime prudenziali della relazione tecnica, che ipotizzava 269mila pensionati in più a fine 2019 grazie a questo canale.
Il fatto che il flusso di domande sia meno corposo del previsto implica che quota 100 costerà nel 2020 meno di quanto previsto inizialmente.
Quindi l’afflusso relativamente basso di domande nel 2019 dovrebbe portare, secondo le stime dell’Osservatorio, a 2,5-3 miliardi di risparmi nel 2020.
In evidenza |
Nuova pensione anticipata allo studio Al di là della proroga prevista per Opzione donna, sono in corso riflessioni su una ipotesi strutturale di pensionamento anticipato. La misura riguarderebbe sia gli uomini che le donne con il requisito anagrafico di 64 anni e almeno 20 anni di contributi versati. Il calcolo della pensione sarebbe integralmente contributivo. |
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