Reddito di emergenza (REM): domande fino al 15 ottobre

Reddito di emergenza (REM): domande fino al 15 ottobre

Il decreto Agosto ha prorogato il Reddito di emergenza prevedendo una ulteriore quota mensile per i nuclei familiari in possesso di determinati requisiti. C’è tempo fino al 15 ottobre per la presentazione delle domande all’Inps.

Il Reddito di emergenza 2020 spetta a tutti i lavoratori che non sono coperti dagli ammortizzatori sociali e dagli attuali bonus previsti per far fronte all’emergenza Coronavirus.

L’art. 23 del decreto n. 104, cosiddetto Decreto “Agosto”, ha previsto una ulteriore quota di reddito di Emergenza compresa fra i 400 e gli 800 euro (elevabili a 840 euro in presenza di disabili gravi o non autosufficienti), in base al reddito e alla composizione del nucleo familiare.

I nuclei familiari devono essere in possesso cumulativamente dei seguenti requisiti:

  • la residenza in Italia;
  • un valore ISEE inferiore ai 15.000 euro (50&PiùCaf è a disposizione per la compilazione della Dichiarazione ISEE);
  • un reddito familiare nel mese di maggio 2020 inferiore all’importo della mensilità di REM spettante, secondo i parametri fissati dal decreto Rilancio n. 34/2020;
  • un patrimonio mobiliare familiare nel 2018 inferiore a 10.000 euro aumentati di 5 mila euro per ogni componente familiare successivo al primo, fino ad un massimo di 20.000 euro (sono previsti ulteriori 5.000 euro se un componente del nucleo è in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza).
  • assenza nel nucleo familiare di componenti che percepiscono o hanno percepito una delle indennità di cui agli articoli 10 e 11 dello stesso decreto o una delle indennità previste dal Decreto “Rilancio” (D.L. 34/2020);

La domanda per l’ulteriore quota di reddito di emergenza deve essere presentata entro il 15 ottobre 2020.

Il Patronato 50&PiùEnasco è a disposizione per fornire tutte le informazioni sui requisiti collegati al REM e per l’inoltro della domanda.

Potrebbe interessarti anche

  • Contribuzione erroneamente versata alla Gestione Separata

    Che fare se i contributi finiscono in una cassa di previdenza diversa? E’ possibile risolvere grazie al trasferimento diretto. Lo chiarisce l’Inps in una circolare. L’Inps, con la circolare n. 45 del 2018, fornisce le istruzioni per il trasferimento diretto di contributi versati erroneamente in casse diverse. Inoltre, specifica in quali casi è possibile il

    15 Marzo 2018
  • Commercianti e artigiani: i contributi INPS per il 2021

    L’INPS, con la circolare n. 17 del 9 febbraio 2021, indica gli importi dei contributi dovuti per il 2021 dagli iscritti alla Gestione Artigiani e alla Gestione Commercianti. Le aliquote contributive sono fissate al 24% per i titolari e collaboratori di età superiore ai 21 anni, e al 22,35% per i collaboratori di età inferiore ai 21 anni.

    18 Febbraio 2021
Hai bisogno di consulenza e assistenza previdenziale?