- 27 Maggio 2019
- Posted by: 50PiuEnasco
- Categoria: Imposte
E’ possibile recuperare gli ultimi 10 anni di contributi erroneamente versati oltre il valore del massimale contributivo. Trascorso il termine di prescrizione, non sarà possibile alcun rimborso.
A cura di 50&PiùEnasco
Buone notizie per i datori di lavoro che hanno versato contributi oltre il massimale previsto. Con la circolare n. 63/2019 l’Inps fornisce i chiarimenti e le istruzioni per recuperare i contributi eccedenti.
I datori di lavoro potranno richiedere il rimborso all’Inps entro il termine di prescrizione di 10 anni; in caso contrario, le somme versate erroneamente resteranno nelle casse dell’Istitutoe non saranno considerate nel calcolo dell’importo della pensione del lavoratore.
Il rimborso dei contributi Inps versati oltre il massimale si applica esclusivamente ai datori di lavoro con dipendenti rientranti nel sistema contributivo, per i quali è fissato un limite massimo di imponibile contributivo che per il 2019 è pari a 102.546 euro.
Infatti, secondo quanto previsto dall’articolo 2, comma 18 della legge n. 335/1995, i lavoratori che rientrano nel sistema pensionistico contributivo sono tenuti a versare i contributi previdenziali entro un limite massimale fissato annualmente.
Gli importi percepiti oltre il massimale non sono soggetti a contribuzione previdenziale così come non concorrono al calcolo della pensione.
Come specificato dall’Inps, quindi, il valore massimo normativamente fissato costituisce un limite invalicabile.
Ad ogni modo, su domanda il datore di lavoro che per sbaglio abbia versato contributi oltre il massimale può richiedere il rimborso degli importi entro il termine di prescrizione decennale, sulla base delle norme che disciplinano l’indebito oggettivo (artt. 2033 e 2946 del codice civile). Le modalità del rimborso seguono quelle previste per i periodi antecedenti o successivi l’introduzione del sistema Uniemens.
Il rimborso può essere chiesto dal datore di lavoro anche nei casi di ditte cessate o sospese o di lavoratori non più in forza. I datori di lavoro dovranno inviare un flusso di regolarizzazione con periodo di riferimento dell’avvenuto superamento e con le modalità previste.
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Contributi improduttivi Trascorso il termine di prescrizione di 10 anni, non sarà possibile fruire della possibilità di rimborso dei contributi versati oltre il limite del massimale. E, come detto, i contributi erroneamente pagati dal datore di lavoro resteranno nelle casse dell’Istituto e saranno improduttivi ai fini previdenziali. Questo perché nel caso specifico, ovvero per i lavoratori che ricadono nel sistema pensionistico contributivo: “Non si applica l’articolo 8 del D.P.R. n. 818/1957, il cui regime prevede l’acquisizione alla gestione previdenziale, e il conseguente computo ai fini del diritto alle prestazioni, dei contributi indebitamente versati per i quali l’accertamento dell’indebito versamento sia posteriore di oltre cinque anni dalla data in cui il versamento stesso è stato effettuato.” Il “massimale annuo”, costituisce un tetto inderogabile sia per quel che riguarda il limite massimo di imponibile contributivo sia per quel che riguarda la base pensionabile. |
Per qualsiasi problematica attinente l’argomento trattato, o per altra questione di natura previdenziale, il Patronato50&PiùEnasco offre tutta la consulenza e l’assistenza necessarie.