Ape Sociale 2023: scadenza al 30 novembre per la domanda tardiva

Ape Sociale 2023: scadenza al 30 novembre per la domanda tardiva

La domanda di Ape Sociale 2023 può essere presentata entro il 30 novembre: si tratta infatti del termine ultimo entro il quale è possibile presentare le richieste per la certificazione dei requisiti.

La Legge di Bilancio 2023 non ha modificato la normativa precedente relativa ai termini entro cui inviare le domande di Ape Sociale. Pertanto ai fini dell’operatività, ricordiamo la seconda scadenza per la richiesta di riconoscimento delle condizioni fondamentali per accedere al beneficio, prevista per il prossimo 30 novembre 2023 (ultima chiamata 2023).

Di seguito elenchiamo i requisiti per accedere all’Ape Sociale:

  • 63 anni di età e un’anzianità contributiva tra i 30 e i 36 anni;
  • iscrizione all’assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti, alle forme sostitutive ed esclusive della medesima, alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, nonché alla Gestione separata;
  • mancato raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia.

Ape Sociale 2023: chi può fare domanda

Per accedere all’Ape Sociale l’interessato deve trovarsi in una delle seguenti condizioni:

  1. disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per:
  • licenziamento (anche collettivo);
  • dimissioni per giusta causa;
  • risoluzione consensuale nell’ambito della procedura di cui all’art. 7 della legge n. 604/1966;
  • scadenza del termine del rapporto di lavoro a tempo determinato, a condizione che nei 36 mesi precedenti la cessazione del rapporto l’interessato abbia avuto periodi di lavoro dipendente per almeno 18 mesi (o 12 mesi per ogni figlio, nel limite massimo di 2 anni, per le donne) e un’anzianità contributiva di almeno 30 anni.

Fino al 31 dicembre 2021 i soggetti interessati ad accedere alla prestazione con le condizioni sopra riportate, dovevano attendere il decorso di tre mesi dalla fine della fruizione della prestazione di disoccupazione. Ora questa condizione non è più richiesta in quanto l’Istituto l’ha del tutto eliminata (si veda la circolare n. 62 del 25 maggio 2022). L’Inps ha stabilito che dal 1° gennaio 2022 questi soggetti possono presentare domanda di accesso al beneficio senza dover attendere il decorso di 3 mesi dal termine della fruizione della prestazione di disoccupazione.

  1. assistenza per almeno 6 mesi al coniuge o a un parente di primo grado convivente con handicap;
  2. invalido con una riduzione della capacità lavorativa superiore o uguale al 74%;
  3. lavoratore dipendente con almeno 36 anni di anzianità contributiva rientrante nelle categorie di cui all’elenco allegato al messaggio Inps n. 274/2022.

L’Inps infine specifica che, tutti coloro che avranno presentato domanda di verifica delle condizioni di accesso entro e non oltre il 30 novembre 2023, e ai quali verrà accolta la domanda di verifica delle condizioni, potranno presentare domanda di Ape Sociale anche successivamente alla scadenza della sperimentazione cristallizzando il diritto alla fruizione dello strumento anche in un momento successivo al termine della sperimentazione.

Ape Sociale: cosa succede dopo la sperimentazione e possibili novità per il 2024

Per poter accedere dopo il termine della sperimentazione, le sedi Inps dovranno verificare il permanere, al momento dell’erogazione, dei requisiti già in possesso del beneficiario al 30 novembre 2023.

Relativamente alle novità per il 2024, l’ipotesi che va per la maggiore sembrerebbe essere la proroga delle misure in vigore nel 2023, Quota 103, Opzione Donna e appunto l’Ape Sociale.

La prestazione di anticipo pensionistica, assieme ad Opzione Donna, potrebbe essere la misura più soggetta ad interventi di modifica. Per il 2024 si valuta la possibilità di estendere il numero di eventuali destinatari dell’Ape Sociale, includendo nuove professioni nell’elenco delle mansioni gravose e usuranti. Questo favorirebbe l’ampliamento della platea per ulteriori possibili beneficiari al fine di consentire ad un numero maggiore di lavoratori di accedere all’anticipo pensionistico.

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