Rivalutazione delle pensioni: novità prestazioni previdenziali e assistenziali

Rivalutazione delle pensioni: novità prestazioni previdenziali e assistenziali

La rivalutazione delle pensioni, conosciuta anche come perequazione automatica, è un meccanismo previsto dalla legge italiana che ha l’obiettivo di adeguare gli importi degli assegni pensionistici all’inflazione.

Le pensioni infatti, vengono periodicamente aggiornate per evitare che il potere d’acquisto dei pensionati venga eroso dall’aumento del costo della vita. Questo adeguamento si basa sugli indici ISTAT, che monitorano l’andamento dei prezzi e dell’inflazione.

Il principio alla base della rivalutazione è semplice: quando il costo della vita aumenta, anche le pensioni devono essere adeguate affinché i pensionati possano continuare a sostenere le proprie spese quotidiane.

Il calcolo dell’indice di rivalutazione viene fatto a fine anno basandosi su un indice tendenziale provvisorio e riconfermate l’anno successivo quando viene registrato il dato statistico definitivo, sulla base del quale l’INPS effettua eventualmente i conguagli degli assegni già erogati.

L’INPS ha di fatto completato le attività di rivalutazione delle pensioni e delle prestazioni assistenziali, propedeutiche al pagamento delle prestazioni previdenziali e assistenziali per il 2025. Le lavorazioni effettuate hanno interessato oltre 20 milioni di posizioni.

Pensioni e rivalutazione dei trattamenti previdenziali

La Legge di Bilancio 2025 conferma l’adeguamento delle pensioni al costo della vita, sebbene con percentuali più basse rispetto agli anni precedenti.

Per il 2025, l’inflazione stimata è dello 0,8%, con aumenti contenuti:
fino a 3 volte la pensione minima (1.795,82 euro lordi al mese): rivalutazione al 100% dell’inflazione;
tra 3 e 5 volte la pensione minima (da 1.795,83 a 2.993,04 euro): rivalutazione al 90% dell’inflazione;
oltre 5 volte la pensione minima (oltre 2.993,05 euro): rivalutazione al 75% dell’inflazione.

Questi incrementi si applicano in modo progressivo. Ad esempio, chi riceve 2.500 euro al mese vedrà una rivalutazione al 100% per la prima fascia e al 90% per la parte eccedente.

Sulla base della stima Istat dello 0,8% di inflazione per il 2024, gli incrementi saranno modesti:
fino a 3 volte la minima: +0,8% (8 euro per un assegno di 1.000 euro);
tra 3 e 5 volte la minima: +0,72% (14 euro per un assegno di 2.500 euro);
oltre 5 volte la minima: +0,6% (29 euro per un assegno di 4.000 euro).

In sintesi, le rivalutazioni per il 2025 sono state di fatto contenute, riflettendo un’inflazione più bassa in confronto agli anni precedenti.

Incrementi per le pensioni inferiori al minimo

Per le pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo è previsto un incremento del +2,2% per il 2025, garantendo un supporto maggiore a chi ha redditi più bassi.

  • Trattamento Minimo INPS, pari ad 603,40 euro (corrispondenti ad un importo annuo di 7.844,20 euro);
  • Pensione Sociale INPS, pari a 443,94 euro (corrispondenti ad un importo annuo di 5.771,22 euro);
  • Assegno Sociale INPS, pari a 538,69 euro (corrispondenti ad un importo annuo di 7.002,97 euro).

Rivalutazione per residenti all’estero

Per il 2025, la rivalutazione automatica non sarà riconosciuta ai pensionati residenti all’estero con trattamenti superiori al minimo INPS, ma sarà comunque attribuita fino a un certo limite.

Prestazioni assistenziali

Le prestazioni assistenziali, come le pensioni sociali e gli assegni sociali, seguiranno lo stesso indice di rivalutazione. Inoltre, i limiti di reddito per l’accesso a queste prestazioni sono stati aggiornati.

Calendario di pagamento

I pagamenti delle pensioni e delle prestazioni assistenziali saranno effettuati il primo giorno bancabile di ogni mese, o il giorno successivo se si tratta di giornata festiva o non bancabile.

Pensioni e conguagli fiscali

L’Inps ricorda che qualora le ritenute erariali relative all’anno 2024 (Irpef) siano state effettuate in misura inferiore rispetto a quanto dovuto su base annua, le differenze a debito saranno recuperate, come di consueto, sulle rate di pensione di gennaio 2025 e febbraio 2025.

Per i pensionati con importo annuo complessivo dei trattamenti pensionistici fino a 18.000 euro e conguagli a debito di importo superiore a 100 euro è stata applicata la rateazione di legge fino a novembre 2025. Le somme conguagliate vengono certificate ai fini fiscali nella CU2025.

Addizionali Irpef

Le addizionali Irpef vengono trattenute in rate del medesimo importo, con le consuete modalità che si riepilogano di seguito:

  • addizionale regionale a saldo 2024: da gennaio 2025 a novembre 2025;
  • addizionale comunale a saldo 2024: da gennaio 2025 a novembre 2025;
  • addizionale comunale in acconto 2025: da marzo 2025 a novembre 2025.

L’importo delle addizionali è determinato in funzione delle aliquote stabilite dalle Regioni e dai Comuni e comunicate entro la data in cui è stata effettuata la lavorazione di rinnovo. Qualora gli Enti territoriali deliberino modifiche alle aliquote, gli importi delle addizionali a saldo saranno rideterminati a partire dal mese di marzo 2025.

Per approfondimenti in merito all’argomento trattato e per qualsiasi informazione di natura previdenziale, è possibile rivolgersi alle sedi del Patronato 50&PiùEnasco.

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