In attesa della prossima legge di bilancio, i dubbi sul futuro dell’Ape sociale non mancano. Sarà rinnovata? E a quali condizioni? Ecco quali sono le ipotesi sul piatto.
A cura di 50&PiùEnasco
La sperimentazione dovrebbe concludersi il 31 dicembre 2019, ma l’Ape sociale potrebbe vivere una fase di rinnovo nella futura azione del nuovo Governo.
Pur non espressamente menzionata nel documento programmatico, la misura previdenziale potrebbe essere prorogata con ulteriori modifiche rispetto all’ampliamento delle categorie beneficiarie e potrebbero esserci agevolazioni per le lavoratrici madri.
Altamente probabile sembra poi una conferma temporanea anche dell’Ape volontaria e dell’Ape aziendale considerando che non impattano sulla finanza pubblica.
Cos’è l’Ape sociale?
Si tratta di un’indennità di natura assistenziale a carico dello Stato ed erogata dall’Inps a soggetti in stato di bisogno e che non siano già titolari di pensione diretta.
L’indennità è corrisposta fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia o dei requisiti per la pensione anticipata ed è soggetta a limiti di spesa
Per richiedere l’Ape sociale è necessario maturare almeno 63 anni tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2019 e rientrare in una delle seguenti categorie:
1) i disoccupati che da almeno 3 mesi abbiano esaurito la prestazione per disoccupazione loro spettante
2) i lavoratori che assistono da almeno 6 mesi il coniuge o un parente di primo grado con disabilità grave
3) i lavoratori affetti da riduzione della capacità lavorativa almeno pari al 74 per cento
4) i lavoratori che da almeno 6 degli ultimi 7 anni di lavoro, svolgono in maniera continuativa le professioni difficoltose e rischiose elencate dalla normativa (sono 15).
Agli appartenenti alle prime tre categorie è richiesta un’anzianità contributiva minima di 30 anni, che sale a 36 per la quarta.
L’indennità è pari all’importo della rata mensile di pensione calcolata al momento dell’accesso alla prestazione (se inferiore a 1.500 euro) o pari a 1.500 euro (se la pensione è pari o maggiore di detto importo).
L’APE sociale è compatibile con altri redditi da lavoro autonomo fino a 4.800 euro l’anno e da lavoratore dipendente fino a 8mila euro l’anno.
Come potrebbe evolversi?
Nel ricordare che la sperimentazione dell’Ape sociale dovrebbe concludersi a fine dicembre 2019, le eventuali ulteriori modifiche potrebbero riguardare l’ ampliamento delle categorie beneficiarie soprattutto rispetto ai lavori gravosi.
Va rammentato che dal 1° gennaio 2018 le professioni gravose sono diventate 15 dalle originarie 11 (sono stati inclusi gli operai agricoli, i lavoratori della pesca, i marittimi ed impianti siderurgici). Inoltre, è venuto meno il vincolo della tariffa INAIL non inferiore al 17 per mille e si è ampliato il periodo di ricerca della continuità dell’attività gravosa.
Se infatti fino al 31 dicembre 2017 il lavoratore doveva dimostrare di aver svolto l’attività gravosa per almeno 6 anni negli ultimi 7, dal 1° gennaio 2018 il vincolo si considera soddisfatto anche con almeno 7 anni di attività gravosa negli ultimi 10.
Sono possibili anche ulteriori misure agevolative per le lavoratrici madri e per i caregivers.
Con riferimento al primo aspetto va ricordato come, dal 1° gennaio 2018, le lavoratrici madri hanno uno sconto 12 mesi per ogni figlio entro un massimo di 2 anni.
In evidenza |
Ape sociale per caregivers Secondo le regole attuali l’Ape sociale può essere concesso ai lavoratori dipendenti o autonomi che assistono, al momento della richiesta e da almeno 6 mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità (articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104). Dal 1° gennaio 2018, a seguito di un correttivo inserito nella legge di bilancio 2018, sono stati inclusi anche i soggetti che assistono un parente o un affine di secondo grado convivente, qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 70 anni di età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti. Infine, si ricorda che l’ultima finestra utile per fare domanda di riconoscimento dell’Ape sociale è entro il il 30 novembre 2019. |
Per qualsiasi problematica attinente l’argomento trattato, o per altra questione di natura previdenziale, il Patronato 50&PiùEnasco offre tutta la consulenza e l’assistenza necessarie.